Assunta dalla Ferragni perché di colore e trans. Amabile, no?
Non è solidarietà, è storytelling. Ma forse non è neanche storytelling, è più stupidità, voglia di stupire: da Strazzer a Ferragni, i contratti diventano spot pubblicitari. La storia di Marayah, assunta davanti alle telecamere di The Ferragnez, ne è l’ennesima prova.

Il caso di Sara, assunta da Martina Strazzer mentre era incinta solo per farsi pubblicità, non è un unicum. Ha un precedente nato dalla stessa identica stupidità: quella voglia di stupire a tutti i costi, rintontendo il pubblico con il solito perbenismo da vetrina, che non guarda in faccia neanche una lavoratrice.
In foto c’è Marayah Osumanu, ragazza trans di origini ghanesi. La sua è una storia dura, segnata da più bassi che alti: rifiutata dalla famiglia, discriminata sul lavoro per la sua sessualità, costretta a sopravvivere facendo la sex worker. Una vita che rischiava di sprofondare tra depressione e precarietà, tenuta a galla solo grazie al supporto di Casa Arcobaleno - rifugio per giovani respinti a causa del proprio orientamento sessuale.
Un giorno, il giorno “fortunato” di Marayah, Chiara Ferragni è entrata nella Casa Arcobaleno per girare le riprese della sua serie The Ferragnez. E, davanti alle telecamere, inizia il suo “colloquio” con Marayah - recuperabile dal minuto 14 della sesta puntata, seconda stagione.
Il colloquio è consistito nella magnanima Ferry che, sentito Marayah raccontarle la sua passione per la moda e gli outfit e accertato il suo orientamento sessuale e il suo colore della pelle, decide di offrirle un lavoro come receptionist. Marayah non credeva a quel che le stava succedendo, finalmente la svolta.
Peccato che dopo 2 anni di discriminazioni e sfruttamento in mansioni che non le competevano (come pulire i cessi), scoppia il pandoro-gate e l’azienda fallisce. Ma Ferragni questa volta non ci mette la faccia: Marayah viene licenziata, insieme a molti altri, mentre la Ferry si trovava in vacanza in Lapponia coi figli, a fare le foto, a raccogliere i like. E da lì in poi, ogni tentativo di Marayah di ricontattarla è fallito.
Di punto in bianco si è ritrovata daccapo a fare la sex worker, a frequentare la Casa Arcobaleno, a farsi del male, a tentare il suicidio… ma comunque si è sentita sollevata di essere stata licenziata da quel posto.
Ecco lo "storytelling" che stiamo alimentando sui social. Una narrazione costruita ad hoc per stupire le persone. E chi lo fa è lo stupido di turno: che sia la Ferragni o la Strazzer, che si tratti di una trans o di una donna incinta, è tutta una narrazione costruita per un tornaconto personale. Il cui fine sono i soldi, il mezzo siamo noi.
Loro che stupiscono sono gli stupidi, noi che ci lasciamo stupire siamo i tonti - no, non ti offendere dai. Per scoprire il vero significato di queste parole che potresti reputare brutte, leggi la loro etimologia qui.
(Storia tratta dall’articolo di Grazia Sambruna per MOW, mentre per il caso Amabile il riferimento è la giornalista Charlotte Matteini).